Intelligenza artificiale: come metterla a disposizione dei negozi?

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Intelligenza artificiale: come metterla a disposizione dei negozi?

Per i Retailer è sempre più vitale essere rapidi nell’analizzare dati, interpretarli e agire, per intercettare i bisogni sempre più stratificati e dinamici dei consumatori.
Lun, 19/09/2016 - 14:59
Intelligenza artificiale: come metterla a disposizione dei negozi?
La tecnologia è destinata ad entrare in maniera sempre più evidente nel nostro quotidiano e proprio grazie allo sviluppo di device performanti e affidabili, possiamo immaginare di avere accesso a servizi di una qualità superiore in un futuro vicinissimo.

Si è parlato di domotica, spesso con riferimento ad applicazioni in un contesto domestico, così come sono state spese tante parole sui passi in avanti dell’intelligenza artificiale. Se però il terreno della domotica di negozio è già stato sondato da grandi brand, per trasformare gli store in luoghi di esperienza ed intrattenimento per gli utenti, l’intelligenza artificiale sembra essere ancora una suggestione lontana dai punti vendita.

Nella realtà, l’AI e le così dette “machine learning” possono fare previsioni sulla base di un’enorme mole di dati, arrivando a definire soluzioni per il cliente in un tempo di calcolo estremamente breve.
Nel concreto, non stiamo parlando di androidi che ci accompagnano durante lo shopping, ma di algoritmi con i quali ci confrontiamo quotidianamente in ambiente online. Basti pensare che, se un particolare prodotto ci viene sottoposto durante la nostra navigazione in Rete, è perché il nostro storico delle ricerche e degli acquisti, porta a pensare che possa servirci quel determinato prodotto. Allo stesso modo, questo scenario può essere riprodotto, forse ancora più efficacemente, in un negozio: immaginiamo di fermarci davanti a una vetrina che “legge” le nostre preferenze e ci mostra solo articoli che ci interessano. Lo stesso processo è possibile all’interno dello store e tutto si basa su un principio semplice: in una realtà iperconnessa come quella in cui viviamo, è semplice raccogliere informazioni utili sulle preferenze e i bisogni dei clienti. L’AI permette di dare a questi dati una lettura in tempo reale per offrire immediatamente suggerimenti o soluzioni ai visitatori di un negozio… tutto questo senza dimenticare che la relazione con il pubblico porta questo tipo di algoritmi ad affinare il livello di lettura e la precisione nel calcolare le soluzioni da offrire.

Dobbiamo quindi iniziare a immaginare negozi senza addetti vendita? Lo store manager sarà un ruolo ricoperto da un computer? Gli sviluppi già interessanti che sono stati raggiunti con l'AI fanno credere che la tecnologia porterà a compimento un processo, non lo monopolizzerà.
I clienti continueranno a scambiare informazioni attraverso dispositivi mobile o ricerche online, prima o durante la visita in negozio. Questo significa che l'analisi di questo immenso database verrà gestita da algoritmi sofisticati, che daranno però utili informazioni e risultati a chi ne detterà la chiave interpretativa. L'orientamento dell'AI e dei suoi suggerimenti verso il cliente resterà frutto di un pensiero umano, orientato alla soddisfazione dell'acquirente. Allo stesso modo, la shopping experience degli utenti sarà estremamente velocizzata e rinforzata da dispositivi di ultima generazione, ma questo non andrà a cancellare il valore del confronto con l'addetto vendita.

Non siamo in grado di elaborare decine di migliaia di informazioni al secondo, ma la componente di comprensione ed empatia umana è ancora lontana dall'essere simulata da una macchina... e chi lavora nel Retail conosce l'importanza di queste dinamiche emozionali, di contatto diretto.

Di fatto, l’intelligenza artificiale è un’occasione da cogliere, forse la più dinamica in assoluto, per tradurre le informazioni sui clienti e convertirle in tempo 0 in un’azione verso il consumatore. C’è solo da chiedersi se i Retailer siano pronti per questo passo… i consumatori sembrerebbero esserlo!

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