Il ruolo del negozio dopo la crisi: ecco da dove riparte la Generazione Z!
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Come fare a rimanere i numeri uno nel mercato? Provando ogni giorno a fare qualcosa di nuovo: un nuovo programma radiofonico, nuovi stili di produzione editoriale, scovando nuovi artisti, sviluppando progetti tecnologici innovativi. Faticoso, ma molto, molto divertente!
Il ruolo del negozio dopo la crisi: ecco da dove riparte la Generazione Z!
Oggi l’obiettivo è fotografare gli aspetti strategici su cui puntare per la fase Post-Pandemica.
E per i nati tra il 1995 e il 2010, lo store fisico si conferma un luogo fondamentale.
Lun, 24/05/2021 - 14:03
Sembra incredibile parlare di quanto la Generazione Z non possa fare a meno dei negozi fisici. Proprio loro che hanno vissuto il mondo digitale come una seconda pelle, hanno una incontenibile voglia di riprendersi quella normalità fatta di contatto con i Brand che amano, di esperienze e ispirazione.
Non dimentichiamo che la Pandemia ha sì impattato sul tessuto economico internazionale, ma ha anche imposto uno stato di isolamento all’intero Pianeta. Questo ha avuto diverse conseguenze in base a tanti fattori, tra i quali la fascia d’età è sicuramente importante.
I nati tra il 1995 e il 2010 sono naturalmente votati alla dimensione online, ma questo li ha portati a percepire l’isolamento e l’eccezionalità della crisi sanitaria in modo ancora più forte di altri individui. Fenomeni di esclusione sociale forzata stanno portando a un grande interesse a disconnettersi, almeno temporaneamente, per godersi esperienze diverse, al di fuori dei social network e della Rete. Un’occasione da cogliere per i Brand che devono costruire esperienze adatte a chi, come la Generazione Z, vuole essere sorpreso, ma ha anche aspettative e preferenze ben definite.
Cosa cercano? Ambienti curati nei minimi dettagli e che aiutino a focalizzarsi su una selezione di prodotti. Vogliono anche tornare a sentirsi parte di qualcosa, di una comunità con un carattere riconoscibile, che crei appartenenza. Ecco perché la Generazione Z premia store che si distinguono, capaci di modulare la propria comunicazione e l’esperienza offerta seguendo concept flessibili e sempre coinvolgenti.
È stato provato infatti che più del 25% dei consumatori nati tra il 1995 e il 2010 non procede all’acquisto in negozio se considera l’esperienza In Store “povera o limitata”. Inoltre, i consumatori tendono sempre più a vedere il Brand come un interlocutore alla pari: non sono disposti ad essere influenzati con una modalità “Top-Down”, ma vogliono stabilire un contatto, una sinergia.
Spazio allora ad una comunicazione in negozio che sia sempre in movimento, fresca e il più possibile adatta ai visitatori. Il ruolo della comunicazione Visual è centrale, ma con sistemi per la gestione del Digital Signage che permettano la massima integrazione con strumenti in dotazione dei negozi. Il futuro è fatto di Scenari In Store modulabili in real time, contenuti contestuali e sfruttamento di tutte le potenzialità commerciali ed emozionali della multimedialità nei punti vendita.
Non dimentichiamo che la Pandemia ha sì impattato sul tessuto economico internazionale, ma ha anche imposto uno stato di isolamento all’intero Pianeta. Questo ha avuto diverse conseguenze in base a tanti fattori, tra i quali la fascia d’età è sicuramente importante.
I nati tra il 1995 e il 2010 sono naturalmente votati alla dimensione online, ma questo li ha portati a percepire l’isolamento e l’eccezionalità della crisi sanitaria in modo ancora più forte di altri individui. Fenomeni di esclusione sociale forzata stanno portando a un grande interesse a disconnettersi, almeno temporaneamente, per godersi esperienze diverse, al di fuori dei social network e della Rete. Un’occasione da cogliere per i Brand che devono costruire esperienze adatte a chi, come la Generazione Z, vuole essere sorpreso, ma ha anche aspettative e preferenze ben definite.
Cosa cercano? Ambienti curati nei minimi dettagli e che aiutino a focalizzarsi su una selezione di prodotti. Vogliono anche tornare a sentirsi parte di qualcosa, di una comunità con un carattere riconoscibile, che crei appartenenza. Ecco perché la Generazione Z premia store che si distinguono, capaci di modulare la propria comunicazione e l’esperienza offerta seguendo concept flessibili e sempre coinvolgenti.
È stato provato infatti che più del 25% dei consumatori nati tra il 1995 e il 2010 non procede all’acquisto in negozio se considera l’esperienza In Store “povera o limitata”. Inoltre, i consumatori tendono sempre più a vedere il Brand come un interlocutore alla pari: non sono disposti ad essere influenzati con una modalità “Top-Down”, ma vogliono stabilire un contatto, una sinergia.
Spazio allora ad una comunicazione in negozio che sia sempre in movimento, fresca e il più possibile adatta ai visitatori. Il ruolo della comunicazione Visual è centrale, ma con sistemi per la gestione del Digital Signage che permettano la massima integrazione con strumenti in dotazione dei negozi. Il futuro è fatto di Scenari In Store modulabili in real time, contenuti contestuali e sfruttamento di tutte le potenzialità commerciali ed emozionali della multimedialità nei punti vendita.