Innovazione digitale nel retail: dal back-end alla multisensorialità. I numeri del cambiamento.
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Come fare a rimanere i numeri uno nel mercato? Provando ogni giorno a fare qualcosa di nuovo: un nuovo programma radiofonico, nuovi stili di produzione editoriale, scovando nuovi artisti, sviluppando progetti tecnologici innovativi. Faticoso, ma molto, molto divertente!
Innovazione digitale nel retail: dal back-end alla multisensorialità. I numeri del cambiamento.
Nel 2015 è stato registrato un incremento degli interventi sui negozi da parte di retailer sempre più votati alla differenziazione delle modalità di comunicazione In Store. Vediamo i trend in crescita!
Fri, 03/04/2016 - 11:59
Dai top retailer a realtà medio-piccole, i dati dell’ultimo anno dimostrano un forte interesse nell’implementazione di strumenti innovativi. Gli investimenti finalizzati a rinnovare il potenziale comunicativo e funzionale degli store sono diversi a seconda delle varie categorie merceologiche, caratterizzate da diverse priorità e modi di arrivare al cliente. Se nel settore dell’abbigliamento è stata registrata una forte tendenza verso la multisensorialità e l’innovazione esperienziale, l’alimentare ha dimostrato di voler puntare maggiormente su semplificazione nei pagamenti e miglior dialogo tra e-comerce e store tradizionale.
I dati raccolti dagli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano parlano chiaro e mettono in luce un primo step compiuto da una larga maggioranza di retailer, per prepararsi ad una seconda fase più diversificata a seconda dei settori rappresentati. L’86% dei retailer intervistati ha già fatto investimenti nel Back-End, dalle soluzioni di CRM a Business Intelligence Analytics, fino alla fatturazione elettronica. Superata questa prima fase, stiamo ora assistendo all’arrivo di novità che si manifestano in modo più evidente all’interno dei negozi. È il caso di tutto il mondo del Fashion, dall’abbigliamento al lusso, che da un lato ha scelto di investire nell’integrazione tra store, e-commerce e utilizzo di app mobile; dall’altro lato si è andati verso un rafforzamento dell’identità dei brand, dando toni riconoscibili all’esperienza dell’utente nei punti vendita. Spazio allora a Digital Signage, vetrine e scaffali intelligenti, specchi smart e interattivi… Cosa manca?
Il prossimo grande protagonista sarà certamente il marketing olfattivo: già “scoperto” nella sua incredibile efficacia, ma ancora da sviluppare e portare in modo massiccio nel retail, a vari livelli. Va infatti ricordato che le persone ricordano ben il 35% di quello che percepiscono con l’olfatto (contro l’1% del tatto, il 2% dell’udito e il 5% della vista)… dato che dimostra la grande occasione da cogliere per colpire gli utenti con efficacia. Le ultime analisi sul marketing sensoriale non sembrano lasciare molti dubbi sulla crescita che dobbiamo aspettarci da un mondo, quello delle fragranze, che sempre di più verrà richiamato, per dare carattere e riconoscibilità a brand perennemente alla ricerca di un immagine anche olfattiva, da imprimere nel ricordo dei propri clienti. Per finire, non mancheranno innovazioni votate a un miglioramento del servizio all’interno dei punti vendita, attraverso sistemi di self check-out e pagamento evoluto.
Tutto questo per venire incontro a due esigenze fondamentali dei clienti: da un lato lo stimolo costante e crossmediale, per vivere esperienze di shopping ricche e da ricordare, dall’altro un’ottimizzazione della capacità da parte del negozio, di interpretare un bisogno, proponendo una soluzione customizzata e in tempo reale.
I dati raccolti dagli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano parlano chiaro e mettono in luce un primo step compiuto da una larga maggioranza di retailer, per prepararsi ad una seconda fase più diversificata a seconda dei settori rappresentati. L’86% dei retailer intervistati ha già fatto investimenti nel Back-End, dalle soluzioni di CRM a Business Intelligence Analytics, fino alla fatturazione elettronica. Superata questa prima fase, stiamo ora assistendo all’arrivo di novità che si manifestano in modo più evidente all’interno dei negozi. È il caso di tutto il mondo del Fashion, dall’abbigliamento al lusso, che da un lato ha scelto di investire nell’integrazione tra store, e-commerce e utilizzo di app mobile; dall’altro lato si è andati verso un rafforzamento dell’identità dei brand, dando toni riconoscibili all’esperienza dell’utente nei punti vendita. Spazio allora a Digital Signage, vetrine e scaffali intelligenti, specchi smart e interattivi… Cosa manca?
Il prossimo grande protagonista sarà certamente il marketing olfattivo: già “scoperto” nella sua incredibile efficacia, ma ancora da sviluppare e portare in modo massiccio nel retail, a vari livelli. Va infatti ricordato che le persone ricordano ben il 35% di quello che percepiscono con l’olfatto (contro l’1% del tatto, il 2% dell’udito e il 5% della vista)… dato che dimostra la grande occasione da cogliere per colpire gli utenti con efficacia. Le ultime analisi sul marketing sensoriale non sembrano lasciare molti dubbi sulla crescita che dobbiamo aspettarci da un mondo, quello delle fragranze, che sempre di più verrà richiamato, per dare carattere e riconoscibilità a brand perennemente alla ricerca di un immagine anche olfattiva, da imprimere nel ricordo dei propri clienti. Per finire, non mancheranno innovazioni votate a un miglioramento del servizio all’interno dei punti vendita, attraverso sistemi di self check-out e pagamento evoluto.
Tutto questo per venire incontro a due esigenze fondamentali dei clienti: da un lato lo stimolo costante e crossmediale, per vivere esperienze di shopping ricche e da ricordare, dall’altro un’ottimizzazione della capacità da parte del negozio, di interpretare un bisogno, proponendo una soluzione customizzata e in tempo reale.