Il negozio a misura di Generazione Z? Tecnologico e Social!

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Come fare a rimanere i numeri uno nel mercato? Provando ogni giorno a fare qualcosa di nuovo: un nuovo programma radiofonico, nuovi stili di produzione editoriale, scovando nuovi artisti, sviluppando progetti tecnologici innovativi. Faticoso, ma molto, molto divertente!

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Il negozio a misura di Generazione Z? Tecnologico e Social!

Un recente studio Accenture coglie le aspettative e l’immaginario di negozio ideale per i giovanissimi. I risultati? Interessanti spunti per i Retailer!
Tue, 05/02/2017 - 10:35
Categorie: Generazione Z, retail
Il negozio a misura di Generazione Z? Tecnologico e Social! Il negozio a misura di Generazione Z? Tecnologico e Social!
Un campione di 10.000 ragazzi nati tra il 1995 e il 2010. Questa è la voce della Generazione Z che Accenture ha voluto ascoltare, proprio perché le abitudini e i bisogni sono in rapido cambiamento e i giovanissimi di oggi si dimostrano già molto diversi dai fratelli maggiori, quei Millennials al centro delle analisi di mercato degli ultimi anni. Ora si deve passare a uno sguardo sullo step successivo, sugli utenti che già oggi sono consumatori e che domani imporranno un nuovo standard di shopping experience. Quali sono i punti di riferimento della Generazione Z?

I dati dicono che  per il 60% degli intervistati, il negozio è ancora il canale preferito per lo shopping, a patto che accolga la sua nuova funzione di showrooming: il 46% degli utenti entra in negozio, scopre i prodotti e compra online.

Questa la sfida principale per i Retailer, ma non mancano spunti da parte di una generazione abituata ad esplicitare con chiarezza i propri bisogni.
A più del 70% dei giovanissimi piacerebbe ricevere offerte personalizzate, offline e online. L’immagine del negozio è quella di un luogo dove tecnologia e integrazione permettono una comunicazione fresca, immediata e social. Spazio al visual al posto delle parole, alla possibilità di condividere esperienze, al posto di una shopping experience chiusa e piatta.

Non dimentichiamo inoltre che, se da un lato sembra chiaro dove e come ingaggiare questi clienti potenziali, dall’altro la generazione Z si dimostra poco fedele ai Brand: ad esempio, solo il 5% compra da una singola catena di abbigliamento.

Le conclusioni? Lavorare fin da subito sulla presenza online e social dei Brand, avvicinare il consumatore, raccontarsi attraverso video e immagini, accoglierlo in negozi che lascino il segno, attraverso un’esperienza ricca e da condividere con gli amici. Ci si dovrà poi abituare a conversioni sempre più spostate sull’online e a un costante lavoro di affinamento della comunicazione, vista la grande dinamicità dei giovani nel muoversi da un marchio a un altro.

Un segmento di clienti che mette a dura prova, ma che, se soddisfatto, proietterà nella dimensione giusta per conservare il ruolo fondamentale del negozio, anche in futuro.

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